Mar 14 2013
Classifica Finale GP Provinciale Cross – 2013
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Mar 12 2013
RETTIFICA GARE CAMPIONATO PROVINCIALE GRAND PRIX DI CORSA SU STRADA 2013
VI ALLEGO IL NUOVO REGOLAMENTO E GARE:REGOLAMENTO GRAND PRIX 2013 SU STRADA
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Mar 05 2013
Articolo su www.siciliarunning.it
E’ stata la splendida baia di Castelluzzo a fare da cornice alla terza prova del Campionato Provinciale di corsa campestre amatori/master Fidal 2013. Anche questa volta due le batterie, la prima con circa 80 atleti nelle categorie over M60 e donne che hanno percorso un totale di circa 4,4 km. In aggiunta, sono stati inseriti gli M50 e M55 che hanno percorso un totale di circa 6,6 km. Prima delle donne, l’atleta della ASD Polisportiva Atletica Mazara Angela Messina (20’ 52’’) seguita da Fabiana Leonardi (21’ 22”) della ASD Corricastelvetrano e da Adina Lungu (21’ 46”) della 5 Torri Trapani. Primo degli uomini Mario Zinna(18’ 47”), atleta della 5 Torri Trapani che conferma il suo predominio nella categoria M60, seguito da Francesco Accardi (19’ 46”) e da Napoli Vincenzo (20’ 00”) della ASD Team Selica. Mentre, per le categorie M50 e M55, il primo a tagliare il traguardo è stato Damiano Messina (26’ 32”) della ASD Polisportiva Atletica Mazara seguito da Nicolò Trapani (27’ 25”) della 5 Torri Trapani.
A seguire, circa 70 atleti per le restanti categorie si sono confrontati nella seconda batteria. Primo classificato Francesco Ingargiola (23’ 16”) della ASD Polisportiva Atl. Mazara seguito da Vincenzo Iraci (23’ 59”) della ASD Amatori Valderice. Da evidenziare che il percorso ciottoloso e non proprio agevole, reso viscido dalle copiose piogge dei giorni precedenti, è stato causa di diverse cadute da parte degli atleti. Di ciò la dirigenza della società organizzatrice, il Gruppo Podistico Amatori Valderice, si è scusato ripromettendosi di fare meglio per l’anno prossimo se la gara verrà riproposta. Prossimo appuntamento il 10 marzo, per la quarta ed ultima prova che l’ASD Paceco Runners organizzerà a Paceco presso la Diga Baiata.
Giovanni Bono
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Mar 04 2013
Caratteristiche corsa campestre (Comunque faremo del tutto per migliorare il percorso)
la corsa campestre va corsa solo se la si ama.
Coloro a cui non piacciono le corse campestri non devono lasciarsi convincere a correrle per motivi societari o individuali (classifiche stagionali e altre amenità simili): non si farebbe altro che disturbare l’allenamento e aumentare le probabilità di infortuni. Infatti, mentre i campioni corrono su percorsi anche durissimi, ma preparati accuratamente, gli amatori sono soliti cimentarsi in percorsi pieni di buche, ostacoli naturali, fondi variabilissimi (il classico caso è quando su metà percorso ci vogliono le chiodate e sul rimanente sono controindicate!); una buona strategia è quella di premiare gli organizzatori che organizzano campestri professionistiche; è inutile e controproducente cimentarsi in corse campestri “parrocchiali”.
La corsa campestre è una specialità “temporanea”; storicamente, infatti, il periodo delle campestri iniizia nei mesi invernali e termina, generalmente, agli inizi della stagione primaverile.
Non esiste una distanza standard per questa specialità; di solito si va da un minimo di 3 a un massimo di 12 km , ma non vi sono regole codificate in proposito e la lunghezza del percorso viene solitamente stabilita basandosi sul livello di difficoltà del percorso stesso; di norma si sceglie un circuito da ripetere più volte nel corso della competizione.
Da un punto di vista fisiologico la corsa campestre appartiene alla stessa categoria dei 5000 e dei 10000 m, ovvero a quella del mezzofondo prolungato, ma a differenza delle due specialità prima citate, il suo svolgersi è del tutto imprevedibile vista l’enorme variabilità del tipo di percorso; nel corso di una competizione di cross country si può avere a che fare, infatti, con terreni sconnessi, fangosi, innevati, duri o morbidi, sassosi, con salite e con ostacoli naturali o meno (buche, tronchi, rocce ecc.); insomma una specie di “roulette russa” del podismo.
La corsa campestre può essere considerata come la sintesi della SAN di un atleta (ovvero, in altri termini, della sua potenza aerobica) con la sua resistenza muscolare; su queste due caratteristiche si inserisce certamente la capacità di variare ritmo, una capacità che spesso non è solo fisiologica, ma ha una marcata tendenza psicologica. Gli atleti che per loro natura prediligono i ritmi regolari, senza strappi, difficilmente possono emergere nelle gare di corsa campestre.
Un altro aspetto da non sottovalutare è che il cross non si corre contro il tempo, ma contro gli avversari e quindi favorisce chi è dotato di particolare carica agonistica.
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